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Parma - La Gastronomia
Parmigiano Reggiano
Secondo attendibili testimonianze storiche,
verso la metà dell'XI secolo, nella media valle
del fiume Enza, a cavallo dell'attuale confine tra le
province di Parma e Reggio Emilia, si era già affermata
una produzione di formaggio "cisalpino" cotto
a pasta dura con la tipica struttura granulosa, il colore
paglierino e l'aroma fragrante che eccelleva sugli altri,
presto conosciuto nel mondo come Parmigiano-Reggiano.
E' un prodotto indissolubilmente legato a un territorio
definito, oggi circoscritto alle province di Parma, Modena,
Reggio Emilia, alla provincia di Mantova alla destra del
fiume Po, ed alla provincia di Bologna alla sinistra del
fiume Reno. Il Parmigiano-Reggiano nasce nella "casa
del formaggio", localmente chiamata "casello",
dalla qualità di un latte speciale, dalla sapienza
del mastro casaro, responsabile di una lavorazione paziente
e accurata senza l'utilizzo di conservanti e additivi.
Ancora oggi in tutta la zona tipica, la lavorazione è
sostanzialmente artigianale e ripete le cadenze della
tradizione. Pertanto il Parmigiano-Reggiano rifiuta i
correttivi della chimica, le sofisticazioni e le manipola
zioni industriali. Innanzi tutto l'allevatore deve fornire
un latte speciale con alta attitudine casearia che subisce
continui controlli e il casaro deve trasformarlo con arte.
Il latte della sera, scremato naturalmente per affioramento
naturale, viene mescolato col latte intero della mungitura
del mattino nelle tradizionali caldaie troncoconiche in
rame. Si aggiungono quindi i fermenti lattici (siero-innesto),
ottenuti lasciando acidificare naturalmente il siero della
lavorazione del giorno prima. La successiva fase di coagulazione
si effettua con l'uso esclusivo di caglio di vitello.
Alla rottura del coagulo con lo spino, seguono lo spurgo
e la cottura della cagliata pilotata con sapiente accortezza
in modo da raggiungere una massa caseosa compatta e relativamente
omogenea, dotata di un giusto grado di disidratazione.
Quando i granuli di cagliata si aggregano e si fondono
spontaneamente per semplice decantazione raccogliendosi
sul fondo, la massa viene finalmente estratta dalla caldaia
e sistemata negli appositi stampi, detti "fascere",
per la formatura. Iniziano così quei processi chimico-fisici
e biologici che risultano influenzati e condizionati dal
clima, dalla temperatura, dalla reazione, dall'umidità,
ecc.. Dopo il raffreddamento e l'asciugatura segue la
salatura delle forme in salamoia satura per 20/25 giorni
e infine la stagionatura che per legge deve essere di
almeno 12 mesi, ma che nella pratica si protrae per circa
dua anni ed oltre e durante la quale si realizza, con
l'alternarsi lento delle stagioni, quel miracolo della
maturazione che fa del Parmigiano-Reggiano un prodotto
dalle caratteristiche uniche. Ogni forma, che all'origine
reca impressa su tutta la fiancata (scalzo) la scritta
a puntini Parmigiano-Reggiano, durante la maturazione,
all'età di circa 12 mesi, viene sottoposta al controllo
finale da parte degli esperti del Consorzio del Formaggio
Parmigiano-Reggiano e solo le forme che dimostreranno
di possedere tutti i requisiti qualitativi richiesti,
riceveranno il definitivo marchio indelebile a fuoco.
Il Consorzio di Tutela dal 1957 è responsabile
della marchiatura, esercita la vigilanza sulla produzione
e sul commercio del prodotto, svolge ricerche sul prodotto
e sulle tecnologie casearie, ed è responsabile
della promozione.
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